Alcuni comandi per risolvere problemi di Windows che hanno a che fare con file danneggiati o mancanti.

 

Windows integra una serie di strumenti per controllare l'integrità del sistema operativo e, in caso di necessità, applicare le opportune correzioni.
Si tratta di comandi che fanno parte del sistema operativo: non c'è quindi bisogno di installare alcunché. Per utilizzarli si devono solo possedere i diritti di amministratore.

Per procedere è sufficiente digitare cmd nella casella di ricerca di Windows quindi premere CTRL+MAIUSC+INVIO per aprire il prompt dei comandi con i diritti di amministratore.
In alternativa si può digitare cmd nella casella di ricerca e cliccare su Esegui come amministratore.

Digitando il comando seguente è innanzi tutto possibile avviare un primo esame con System File Checker:


sfc /scannow

 


I risultati della scansione possono essere quattro:

 

 


Per accedere ai dettagli della scansione, nel caso in cui SFC avesse fatto riferimento al file CBS.log, si può digitare quanto segue:

findstr /c:"[SR]" %windir%\Logs\CBS\CBS.log > %userprofile%\sfclog.txt"
notepad %userprofile%\sfclog.txt


In questo modo, cercando le occorrenze di Repairing file presenti nel file, si possono conoscere i file che sono stati corretti da SFC.

Nel caso in cui SFC non fosse stato in grado di riparare i problemi e risultasse necessario l'utilizzo della "modalità offline", si può riavviare Windows dalla console di emergenza tenendo sempre premuto il tasto MAIUSC mentre si fa clic su Riavvia il sistema.
Alla comparsa del menu di scelta si dovrà selezionare Risoluzione dei problemi quindi Opzioni avanzate e infine Prompt dei comandi.
Nel caso in cui si utilizzasse BitLocker, dopo il riavvio del sistema si dovrà digitare per intero la chiave di ripristino ottenuta in fase di cifratura dell'unità.

Aiutandosi con i comandi dir C:\windows, dir D:\windows e così via si potrà individuare la lettera identificativa di unità associata al supporto all'interno del quale è installato Windows.


Digitando invece diskpart e poi list volume si dovranno annotare le lettere identificative dell'unità in cui è installato Windows (di solito la partizione di dimensioni più importanti) e della partizione di ripristino (di solito con dimensioni che non superano i 900 MB).

Nel nostro caso digiteremo il comando seguente per avviare SFC in "modalità offline" e ripristinare i file danneggiati:
sfc /scannow /offbootdir=D:\ /offwindir=C:\Windows

 


Effettuare ovviamente le opportune sostituzioni in corrispondenza delle lettere identificative di unità.

Nel caso in cui i problemi non apparissero sanabili con SFC, si può ricorrere a DISM (Strumento Gestione e manutenzione immagini distribuzione) eseguendo in sequenza i comandi seguenti, sempre al prompt aperto con i diritti di amministratore:

dism /Online /Cleanup-Image /CheckHealth
dism /Online /Cleanup-Image /ScanHealth
dism /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth


I tre comandi provvederanno a rilevare la presenza di eventuali file danneggiati e a ripristinarli in caso di necessità.

 


Se non si riuscissero a ripristinare i file danneggiati è possibile usare il file install.wim o install.esd contenuto nel supporto d'installazione di Windows.
È però importante assicurarsi che il supporto d'installazione contenga la stessa versione di Windows installata.


A seconda che nella cartella /sources del supporto d'installazione di Windows sia contenuto un file install.wim o install.esd (questo secondo file è presente nel caso in cui il supporto fosse stato generato con il Media Creation Tool), si potranno usare i seguenti comandi per procedere con il ripristino dei file necessari:

dism /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth /Source:wim:D:\sources\install.wim:1 /limitaccess


dism /Online /Cleanup-Image /RestoreHealth /Source:esd:D:\sources\install.esd:1 /limitaccess


Al posto di 1 va indicato l'indice dell'edizione di Windows da utilizzare per il ripristino dei file.


Con l'opzione /limitaccess, che può essere eventualmente rimossa, si indica di evitare l'uso di Windows Update.